La reggenza degli Istituti italiani di cultura all’estero
Il Tribunale del lavoro di Roma, con la sentenza n. 3529 del 4 aprile 2023, ha riconosciuto il diritto di un funzionario dell’area della promozione culturale del Ministero degli Affari Esteri a percepire il trattamento economico spettante al direttore dell’Istituto italiano di cultura.
Il caso riguardava un funzionario cui era stata assegnata la “reggenza ad interim” di un Istituto italiano di cultura all’estero, essendo vacante il posto di Direttore.
Dopo il conferimento dell’incarico, il funzionario aveva svolto per oltre cinque anni le funzioni di Direttore senza ottenere il riconoscimento del relativo trattamento economico e senza che il Ministero avviasse la procedura per la copertura del posto di Direttore.
Il Giudice, richiamando il consolidato orientamento della Suprema Corte in materia di reggenza, ha chiarito che “l’ipotesi della reggenza costituisce una specificazione dei compiti di sostituzione del titolare assente o impedito, contrassegnata dalla straordinarietà e temporaneità, con la conseguenza che a tale posizione può farsi luogo, senza che si producano gli effetti collegati allo svolgimento di mansioni superiori, solo allorquando sia stato aperto il procedimento di copertura del posto vacante e nei limiti di tempo ordinariamente previsti per tale copertura, cosicché, al di fuori di tale ipotesi, la reggenza dell’ufficio concreta svolgimento di mansioni superiori con conseguente diritto del lavoratore a percepire le differenze retributive tra cui il trattamento economico percepito e quello proprio delle superiori mansioni”.
Sulla base di tale premessa il Giudice ha ritenuto che nel caso in esame l’incarico di reggenza fosse privo dei necessari requisiti di straordinarietà e temporaneità e che, di conseguenza, al funzionario dovesse essere riconosciuto il trattamento economico corrispondente alle funzioni di Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di fatto svolte.
E’ una posizione che conferma l’orientamento ormai unanime del Giudice del lavoro di Roma sulla questione: tutte le funzionarie e i funzionari dell’Area della Promozione Culturale del MAECI che hanno proposto ricorso hanno infatti ottenuto il riconoscimento del superiore trattamento economico.